
Nonostante i 35 gradi all'ombra, sono scesi in piazza, ieri pomeriggio, gli uomini e le donne della Cgil per manifestare contro il disegno di legge che si stava
approvando alla Camera dei deputati sulla riforma del mercato del lavoro.
“Abbiamo letto che la riforma era passata proprio mentre stavamo per radunarci qui, davanti alla prefettura. Un momento che non avremmo voluto vivere”, dice un delegato Fiom.
Il presidio è stato organizzato in concomitanza con lo sciopero nazionale di 8 ore di tutte le categorie. “Non si sono però fermati i lavoratori del pubblico impiego perchè non c'è stato il tempo tecnico per il preavviso” spiega
Gianluca Di Blase, segretario provinciale della Fp, funzione pubblica.
Per i dipendenti pubblici si apre in questi giorni
un periodo di fuoco: “proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) è arrivata la notizia del salvataggio in corner degli stipendi dei dipendenti comunali per il mese di giugno a causa della situazione finanziaria lasciata dalla precedente giunta. Ora il problema saranno le partecipate”.
Oggi, davanti al teatro, parleranno
i dipendenti di Tra, teatro regionale alessandrino, i quali non è stato corrisposto lo stipendio. E il timore è che siano
i primi di una lunga serie.
Non meno drammatica la situazione nel
settore dell'agricoltura dove, in questi giorni, la Cgil si è schierata a fianco dei
braccianti di Castelnuovo Scrivia. Venerdì alle 12 si terrà un
incontro in prefettura “per affrontare la drammatica situazione all'azienda Lazzaro, ma non solo. Ci sono almeno altri due casi in provincia che vanno verificati. Noi, come sindacato, non possiamo fare controlli preventivi, perchè non ci è consentito entrare nelle aziende” spiega
Silvana Tiberti, segretario provinciale. “Un avvocato ha dato la sua disponibilità a fornire tutela legale ai 40 braccianti di Castelnuovo. Sta valutando se ci sono i presupposti per fare appello all
'articolo 18 della legge sull'immigrazione, articolo relativo allo sfruttamento e alla riduzione in schiavitù”.