Una storia che va avanti da troppi anni, tant'è che anche i tempi sono cambiati, i bisogni e le risposte che quella struttura doveva dare non sono più gli stessi.
Ora però potrebbe arrivare il “lieto fine” con la
consegna della struttura di San Michele entro il mese di febbraio. Questo almeno è quanto sostenuto dall'
assessore Piervittorio Ciccaglioni “salvo ulteriori slittamenti che non dipendono però dalla noi”. Quello su cui intanto Palazzo Rosso e in particolare l'ufficio dell'assessore sta lavorando è
capire a chi destinare quegli spazi abitativi. Ovvero chi ci entrerà?
Tante sono le soluzioni sul piatto della bilancia:
“si era pensato visto lo sviluppo e l'interesse di questa amministrazione all'Università, agli studenti, ai ragazzi che frequentano l'università”. Ma l'idea si scontra con la “logistica” del posto: pochi servizi, soprattutto sui trasporti che sono prevalentemente a chiamata e le difficoltà quindi di essere “decentrati” dal cuore cittadino e dall'Università stessa.
L'altra strada percorribile è quella di pensare di inserire ex detenuti, “che magari hanno già trovato un lavoretto e hanno quindi un piccolo sostentamento economico”. Questo perché una delle prime cose con cui fare i conti sulla gestione di questa struttura sono proprio i costi. “Magari così potrebbero dare un piccolo contributo, visto che comunque si tratta di housing sociale e non di stretto assistenzialismo”.
Infine c'è la possibilità di guardare a quelle famiglie, magari con uno o due figli che si trovano in difficoltà economica, che necessitano di un aiuto abitativo in attesa di un reinserimento nel mondo del lavoro. “Visto che comunque si tratta di soluzioni temporanee di permanenza per al massimo 18 mesi”. Mentre per donne sole con figli al Comune è stato concesso dall'Asl (con una convenzione) il secondo piano della struttura dell'ex manicomio: “così da poter dare loro assistenza per tutta la giornata e non solo nelle ore serali e notturne nella struttura dell'ostello femminile” ha precisato l'assessore Ciccaglioni.
Per riuscire quindi a dare le migliori risposte ai bisogni di oggi,
il Comune si sta appoggiando ai “consigli” e alle indicazioni di organizzazioni a livello regionale che operano nel settore dell'housing sociale (potrebbe esserci un coinvolgimento dell'
organismo di cooperazione e sviluppo torinese Cicsene che opera nel settore e che ha recentemente
vinto uno dei bandi promossi da Wecare? ndr).
Che propongono però “soluzioni con costi troppo alti” per cui si sta cercando di vedere come “tirare fuori il meglio” anche con possibili accordi con la Regione Piemonte. Queste almeno le speranze dell'assessore Ciccaglioni.